Il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk Denis Pushilin ha sentenziato un triste futuro per il paese.
Pushilin è il leader della repubblica filosovietica di Donetsk, la regione separatista obiettivo di Mosca ed appoggia il Cremlino dal 2014. Uno dei leader separatisti più leali a Putin e fu centrale anche nell’annessione della Crimea. Pushilin ha dichiarato che l’Ucraina cesserà di esistere presto e in intervista su La Stampa spiega il perché.
“L’Ucraina è attualmente controllata dall’esterno, non prende nessuna decisione da sola, è un dato di fatto” dice Pushilin. Secondo il leader del Donetsk il governo di Kiev non ha preso nessuna decisione nell’interesse dei suoi cittadini “e di ciò che resta del suo Paese“. Inoltre, l’Ucraina non ha più appoggio e è stata deindustrializzata “essenzialmente l’hanno ridotta a una fonte di materie prime.”
Per questo motivo, Pushilin ritiene che le sue probabilità di sopravvivenza siano estremamente basse. Il leader del Donetsk non crede che sia possibile che le repubbliche separatiste del Donbass possano convivere con lo stato ucraino sovrano. “Quello che resta dell’Ucraina se ne resterà qualcosa deve essere denazificato e demilitarizzato” insiste sul concetto di denazificazione sulla scia della propaganda del Cremlino.
Il leader tiene fede a Mosca
Pushilin pensa che sia prematuro parlare dei rapporti tra le repubbliche autoproclamate e l’Ucraina perché “l’operazione militare speciale” è ancora in corso e non si sa cosa resterà dell’Ucraina. Ora tutte le sue attenzioni sono rivolte al ripristinare il controllo sui confini. Per quanto riguarda il Donbass e le repubbliche separatiste devastate dalla guerra, Pushilin dichiara che la Russia si sta prendendo carico della ricostruzione e di aiutare le città danneggiate.
Il leader del Donetsk non sembra preoccupato dalle sanzioni e dalle difficoltà economiche che sta affrontando la Russia perché “la Russia se la caverà in tutto e per tutto” dice convinto Pushilin. “Le sanzioni stanno danneggiando principalmente coloro che le hanno imposte” sostiene il leader del Donetsk tenendo fede a Mosca.